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L'Arci di Foggia in marcia per il clima

 

Il cambiamento climatico è, ormai, un dato di fatto: lo sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle, ce ne accorgiamo ogni qual volta abbiamo notizia dell’aumento dei temporali violenti, delle frane, delle alluvioni, Lo testimonia la diffusione di malattie cui non eravamo abituati, lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione di zone sempre più vaste della Terra.

            Siamo arrivati ad un punto di non ritorno: la” febbre” del pianeta va fermata, e l’unico modo per riuscirci è ridurre le emissioni inquinanti che ogni giorno mandiamo in atmosfera.
            È un problema che ci coinvolge tutti, perché tutti possiamo (e dobbiamo) fare qualcosa: in particolare nostri governi, che dovrebbero rappresentare l’interesse di noi cittadini, devono agire immediatamente. E l’occasione per farlo è finalmente arrivata: Dal 7 al 18 dicembre prossimo, infatti,  a Copenhagen si riuniranno i rappresentanti di tutti i paesi del mondo. L’obiettivo è dei più ambiziosi: nel summit , promosso dalle Nazioni Unite, verrà chiesto ai grandi della terra di studiare un nuovo trattato dopo quello di Kyoto del 1997 che prevedeva l’impegno a diminuire almeno del 5% le emissioni di CO2 in atmosfera, al fine di contenere l'aumento delle temperature e salvare cosi il pianeta. E’ assodato che le varie lobby faranno molte pressioni per evitare un accordo impegnativo, e per questo motivo è importante che l'opinione pubblica faccia sentire ovunque la propria voce.

Il deserto che, inesorabilmente, avanza...

            In particolare noi italiani dobbiamo mobilitarci per chiedere al governo di farsi promotore di un’iniziativa politica forte al vertice di Copenaghen, che porti a un accordo mondiale equo, solidale e vincolante. E sarà necessario cercare di cambiare anche le nostre abitudini quotidiane perché anche noi italiani, in quanto cittadini di una nazione industrializzata e quindi “inquinante”,  siamo chiamati ad apportare il nostro contributo al fine di:

  • ridurre le emissioni di gas che danneggiano il clima della terra e avvelenano l’aria che respiriamo;
  •  eliminare lo spreco di energia che serve per illuminare, riscaldare e rinfrescare le nostre case; migliorare l’efficienza energetica di industrie e trasporti; valorizzare il contributo dell’agricoltura;
  •  far posto alle fonti energetiche rinnovabili, sicure e non inquinanti, che rappresentano anche un’occasione di sviluppo per il sistema produttivo e di lavoro dignitoso per molti dei nostri giovani;
  •  adoperarsi per introdurre l’obiettivo di fermare la deforestazione e le emissioni associate a livello globale entro il 2020 e nelle aree critiche entro il 2015.

 
...i ghiacci che, inesorabilmente, si sciolgono...

            Al fine di organizzare , coordinare e promuovere a livello popolare questa grande mobilitazione, è nata la coalizione “In marcia per il clima”, a cui partecipa ovviamente anche l’Arci nazionale e di cui fanno parte oltre 55 organizzazioni tra cui le principali associazioni ambientaliste (da Legambiente a WWF, a Greenpeace), i tre sindacati confederali e tantissime altre a rappresentanza della società civile.
            La coalizione, nata in occasione della la marcia/manifestazione di Milano del 7 giugno 2008 scorso (da cui ha poi preso il nome), sta lanciando un appello per il clima da far sottoscrivere ai cittadini e ha programmato due giorni di eventi di sensibilizzazione nelle città italiane per il 12 ed il 13 dicembre prossimo, in contemporanea alle iniziative che si svolgeranno a Copenhagen.

            Anche l’Arci Comitato Territoriale di Foggia ha intenzione di parteciparvi attivamente e per questo motivo, il 12 dicembre prossimo, insieme a Legambiente, all'Arci Ragazzi e ad altre associazioni, allestirà in Corso Vittorio Emanuele (angolo Corso Garibaldi), dalle ore 17 alle 20, un banchetto dedicato alla sensibilizzazione ed all’informazione dell’opinione pubblica ed alla raccolta delle firme per una petizione al Governo italiano in vista dell’incontro di Copenaghen. Stiamo, inoltre, studiando altre e diverse forme di mobilitazione, di cui vi daremo eventualmente comunicazione nei prossimi giorni.

 

 

 
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