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Il nostro punto di vista: l'Arci di Foggia ed i dati CARITAS MIGRANTES sull'immigrazione

Torniamo ad occuparci dei dati relativi alla presenza di migranti nel nostro paese alla luce dei dati emersi nel corso della presentazione del rapporto CARITAS-MIGRANTES 2009 (qui una breve sintesi del dossier).

Precedentemente, commentando i dati dell'Istat, avevamo messo in evidenza quanto fosse facile evincere, da una pur superficiale analisi, come l'Italia prosegua il cammino verso la sua trasformazione in una società multiculturale, a discapito di coloro che, cavalcando paure e timori per questo passaggio relativamente inedito della nostra storia repubblicana, non esitano a mettersi contro il naturale processo evolutivo della nazione.

 

COSì GLI STRANIERI IN ITALIA (Dossier CARITAS MIGRANTES)
al 31 Dicembre 2009 Residenti   Occupati rispetto al totale
     
Lombardia 904.816 15,7
Veneto 454.453 18,5
Lazio 450.151 13,5
Emilia Romagna 421.482 18,8
Piemonte 351.112 14,1
Toscana 309.651 16,3
Campania 131.335 8
Marche 131.033 17
Sicilia 114.632 7,9
Liguria 104.701 14,4
F.V.Giulia 94.976 19,7
Umbria 85.947 18
Trentino Alto Adige 78.861 24
Puglia 73.848 7,7
Abruzzo 69.641 16
Clabria 58.775 9,9
Sardegna 29.537 5,3
Basilicata 11.526 8,6
Valle d'Aosta 7.509 13,1
Molise 7.309 12,2
       
Totale   Media Italia 15,4
Non ancora registrati    

 

I dati della CARITAS non fanno che confermare questo trend anzi sottolineano come le precedenti previsioni relative alla crescita dell'immigrazione nel nostro paese, siano risultate inferiori a quanto effettivamente avvenuto. Per la prima volta l'Italia, per incidenza di stranieri sulla popolazione residente, (7,2% con punte del 10% se si considera la sola classe anagrafica dei minori e dei giovani fino a 39 anni) si colloca al di sopra della media europea: dietro alla Germania ed alla Spagna ma superando nazioni con una lunga tradizione immigratoria quali la Gran Bretagna (6,3%).

Risulta, inoltre, fortemente attenuato il cosiddetto "policentrismo" delle provenienze, che per molti anni è stata una caratteristica dell'immigrazione italiana. In sintesi ciò vuol dire che è diminuito il dato relativo alle diverse nazionalità presenti sul territorio, con le prime 5 collettività di migranti che superano la metà dell'intera presenza straniera (Romania, Albania, Marocco, Cina ed Ucraina). Confermanto in pieno, invece, il dato relativo alla distribuzione sul territorio che avevamo avuto modo di stigmatizzare anche nell'articolo relativo ai dati dell'ISTAT: il Meridione, a causa delle sue condizioni di arretratezza economica, è molto indietro (12,8%) rispetto ai valori del Centro (25,1%) e del Nord 62,1%).

 


 

 

 

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